Rassegna stampa

Chi compra online è felice e soddisfatto. E lo farà ancora. E a volte, addirittura se non compra su Internet non compra proprio. Nella seconda giornata del forum sull'e-commerce organizzato dal consorzio Netcomm che si svolge a Milano, Gfk Eurisko svela il volto segreto del commercio elettronico che riesce a generare un valore aggiunto senza limitarsi a togliere spazio ai negozi classici.

Questo pubblico di fedelissimi, probabilmente alla ricerca anche di prodotti particolari, non è però anomalo all'interno del mondo degli acquirenti online, tanto che Roberto Liscia, presidente di Netcomm non esita a definire stickiness (un termine che potrebbe essere tradotto con appiccicoso) il commercio elettronico.

I dati presentati da Edmondo Lucchi, responsabile del dipartimento New Media Internet di Eurisko, d'altronde confermano la caratteristiche degli acquisti in rete che generalmente non amano le mezze misure.

Secondo Edmondo Lucchi gli acquirenti che almeno una volta in Italia hanno fatto un acquisto online sono poco più di 5 milioni che diventano circa 4,5 milioni se riduciamo il campo agli ultimi 12 mesi e 2,7 per quanto riguarda gli ultimi tre mesi.

Molti di quelli che l'hanno fatto sono disposti a ripetere l'esperienza.

La qualità dell'e-commerce è infatti considerata molto buona (70%) e buona (30%). Ottime anche le valutazioni su prodotto, sito, sistemi di pagamento e spedizione. Infatti, il 92% degli intervistati esprime l'intenzione di fare altri acquisti su Internet.

“Una volta compreso, l'e-commerce ha una grande capacità di generare valore, così come una volta scelto il sito è difficile abbandonarlo”, commenta Lucchi.

Il 70% ripete l'acquisto sulle stesse merceologie e il 40% lo fa sugli stessi siti con qualche differenza da settore a settore. L'Ict ha i clienti meno fedeli, librerie online, turismo e trasporti possono stare più tranquilli.

Le ragioni che spingono principalmente ad acquistare su Internet sono la convenienza economica (22%), comodità (17%), poter acquistare ad ogni ora del giorno o della notte (11%). Le fonti sono sul Web nell'82% dei casi (49% motori di ricerca, 41% sito del produttore, 28% sito di commercio elettronico, 28% sito specializzato, 23% comparatore). Il passaparola pesa per il 46% e l'utilità percepita è molto positiva per motori di ricerca, siti dei produttori, comparatori di prezzo, portali, recensioni sul web e passaparola.

L'acquisto avviene prevalentemente (38%) dai siti di vendita specializzati. Seguono i siti dei produttori (24%) e piattaforme di e-commerce (21%). Per il 55% delle volte il compratore va direttamente sul sito da cui intende comprare.

La concorrenza viene tagliata fuori immediatamente.

Oltre ai fedelissimi, però, ci sono anche quelli che vogliono qualcosa in più dai negozi online. Un numero verde, maggiore chiarezza su diritti e garanzie, e-mail per l'assistenza, pagine semplici da navigare, semplificazione delle procedure di pagamento e un motore di ricerca efficiente per trovare i prodotti.

Fra i sistemi di pagamento cresce la carta di credito (27%) come le prepagate (27%) e Paypal (14%). In calo il contrassegno richiesto dal 13% degli utenti. “Molti utenti - osserva Lucchi - continuano a non fidarsi della carta di credito online e preferiscono le prepagate che per l'utente italiano rappresentano una sorta di camera di compensazione fra la somma allocata per l'acquisto e il conto corrente. L'utilizzo della carta di credito viene percepito invece come una possibilità di accesso al proprio conto”.

L'online dà nuova linfa all'antica diffidenza italica.